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L’estate rappresenta il periodo dell’abbondanza: possiamo godere a pieno dei frutti di madre terra, della luce del sole, intensa e brillante, e siamo al massimo dell’espansione della nostra energia vitale, sentendoci creativi, comunicativi e desiderosi indugiare con gli amici, stando all’aperto fino a tardi e vivendo con leggerezza!

E tutto questo grazie all’elemento fuoco che, secondo l’ayurveda, predomina in questa stagione.

Le qualità del fuoco (calore, leggerezza e movimento), però, quando si sbilanciano in eccesso, possono causare piccoli disturbi, come infiammazioni, irritazioni, irascibilità e stress; quindi, come sempre, dovremmo cercare di mantenere l’equilibrio energetico, inserendo nella nostra vita quotidaina e nella nostra pratica yoga, attività dalle qualità opposte (freschezza, pesantezza e stabilità).

Inoltre, secondo la medicina cinese, questa stagione è associata al cuore, al piccolo intestino, allo stomaco e alla milza, e dovremmo portare particolare attenzione a non affaticare questi organi, aiutandone il corretto funzionamento.

A livello comportamentale, quindi, possiamo adottare alcune semplici abitudini: stare all’aria aperta nelle ore più fresche della giornata, bere tanta acqua (sempre tiepida e non fredda!), privilegiare i sapori dolci e consumare tisane che favoriscano la digestione. Mentre dovremmo evitare di stare molto al sole, consumare alimenti eccitanti come caffè, alcool e cibi molto piccanti e dormire poco.

Per quanto riguarda lo yoga, la modalità di pratica dovrebbe essere tarata in modo da non portare eccessivo calore, soprattutto nella zona della testa; dovremmo restare intorno al 75% della nostra capacità, facendo piccole pause tra un asana e l’altro.

Gli asana da privilegiare saranno, in generale, quelli che rinfrescano, agendo sugli elementi acqua e terra:

  • Flessioni laterali
  • Torsioni da sdraiata (Jathara Parivrtti)
  • Posizioni rilassanti e che lavorano sulla flessibilità (Paschimottanasana)
  • Posizioni rinfrescanti come le posizioni invertite (Halasana, Sarvangasana e Viparita Karani)

Mentre consiglio di ridurre le posizioni di apertura del petto come Bhujangasana, Ustranasana e Dhanurasana che tendono a generare calore; un buon compromesso, per continuare a lavorare sull’apertura del cuore, potrebbe essere la posizione di Matsyasana.

Anche fra le tecniche di pranayama privilegiamo quelle rinfrescanti come Sitali (respirazione rinfrescante) e Chandra Bheda (il respiro lunare).

Infine, per quanto riguarda la meditazione, non è necessario praticare a lungo, ma continuiamo a meditare almeno 10 minuti al giorno proprio per riportare calma e riequilibrare l’eccesso di calore.

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